Ecomuseo de la Alcogida, i rari valori etnografici di Fuerteventura
L’ecomuseo de La Alcogida é situato nella località di Tefia che appartiene al comune di Puerto del Rosario.
Qui si trovano sette case di diversi tipi di architettura, da costruzioni tipiche delle famiglie più ricche a edifici modesti che ricordano l’umile passato del contadino Majorero.
Le loro case costruite in calce e acqua ed i tetti fati di una miscela di acqua, terra e paglia, furono abitate fino agli anni ‘70 e ristrutturate nel 1990.
Ecomuseo de La Alcogida scopre come era lo stile di vita degli agricoltori Majoreri con le loro case in pietra in stile tipico locale e le loro attività quotidiane.
Il clima di Fuerteventura con l’aridità del suolo e le scarse precipitazioni hanno costretto i Majoreri ad ideare un complesso sistema di raccolta delle acque.
Da qui deriva il nome “Alcogida” che significa un incanalata per raccogliere l’acqua piovana, un bene molto prezioso in un ambiente cosi arido.
Di conseguenza venivano usati elementi come cisterne, scarichi, tubi e pozzi, i quali sono integrati nel paesaggio della “Alcogida”.
Altre caratteristiche dell’Ecomuseo de la Alcogida
Presso l’Ecomuseo de la Alcogida si possono vedere video su come lavoravano gli artigiani, i loro attrezzi e materiali tipici: la palma, l’argilla, la pietra e la tela.
Dal paese si vede il Mulino di Tefia, che un tempo si utilizzavano a macinare il tradizionale gofio Canario e oggi vengono mostrati al visitatore con orgoglio.
Vicino si trova l’Osservatorio Astronómico di Fuerteventura, uno spazio pubblico accessibile per l’osservazione del cielo notturno e le stelle.
A pochi metri da La Alcogida si trova un luogo di reclusione per gli oppositori del regime di Franco, che considerava indesiderabile l’omossessualità.
Il museo é un viaggio spettacolare alla scoperta dei valori etnografici della cultura Majorera, preservato con cura dagli abitanti.
Case dell’Ecomuseo de la Alcogida
Ogni casa dell’Ecomuseo de la Alcogida conserva ancora oggi il nome dell’antico proprietario, con le caratteristiche tipiche dell’epoca.
La Casa di Señor Jacinto, divisa in due parti é costruita in pietra calcarea e le cavità sigillate con macerie ed escrementi.
Si nota la pietra da taglio lavorata per adornare le cornici delle porte e delle piccole finestre, la copertura a granchio con lastre in pietra che fungono da grondaia.
Casa de Señora Herminia e Señor Donato, é una piccola abitazione con un’architettura delle famiglie povere.
Le pareti in pietra e fango sono montate con pietra lavorata negli angoli ed infissi, ricoperti da una miscela di calce e sabbia e tettoia in pietra.
La casa é racchiusa da un piccolo muretto, creando un cortile dove si coltivano erbe aromatiche, ortaggi e piante di fiori.
Casa de Señor Facundo é costituito da due blocchi rettangolari, il primo adibito ad abitazione ed il secondo a stalla e fienile.
Gli angoli e gli archi di sostegno sono realizzati da pietra vulcanica rossa, i tetti sono piani e le travi incastrati nel parquet.
Al nord de la casa si trova un locale che veniva utilizzato sia come fienile, che per la conservazione prolungata dei prodotti come il grano.
Altre case dell’Ecomuseo
Casa de Señor Teodosio Ramos é più completa sia dal punto di vista funzionale che architettonico
Si tratta di una costruzione grande composta da due parti collegate da un patio ed i locali di piano terra e soffitto erano adibiti a magazzini.
La casa dispone di serbatoi per raccogliere l’acqua piovana che sorge dal tetto e di un forno a calce.
Tutte le decorazioni in pietra e terracotta e le porte e le finestre lavorate in calcare vulcanico.
Casa de los Herrera ha una struttura più complessa, si compone da 2 case una a forma di “L” ed un’altra a forma di “U”.
I muri della casa sono realizzati in pietra e fango ed i rivestimenti in calce e sabbia.
In alcune stanze ci sono assi di legno e le cavità riempite con pietre tagliate ed un pavimento irregolare.
Casa de los Cabrera é una casa di artigiani composta da un piano terra ed una mansarda costruita con muri di pietra e fango.
Tutte le pareti, tranne quelli della cucina, sono rivestite con malta mista e sabbia e si accede al sottotetto tramite una scala esterna.
Casa de los Molina è l’ultimo delle sette case e ville dove esplorare la vita quotidiana degli agricoltori antichi dell’isola di Fuerteventura.
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